Il trattamento a base di argilla è vecchio come la vita stessa. Sistema di cura utilizzato sin dall'antichità, l'argilloterapia si basa su un rimedio naturale in grado di risolvere moltissimi disturbi. La cura è efficace oggi, come migliaia di anni fa ma è considerata banale perché troppo nota; siamo preoccupati nel provare le più recenti scoperte e tentati nel abbandonare i vecchi metodi di cura, anche se la loro efficacia è stata dimostrata senza alcun dubbio.
Il potere curativo dell'argilla è conosciuto fin dall'antichità in tutte le culture e aree geografiche del mondo.
Nei tempi antichi l'argilla è stata usata per conservare diverse pietanze alimentari (frutta, verdura). Alcuni popoli dell'Estremo Oriente lo hanno utilizzato per conservare le uova (uova immerse nel latte di argilla che possono essere conservate a temperature più elevate per più di 6 mesi)
In Egitto, la regina Nefertiti utilizzava l'argilla come cosmetico di bellezza. L'argilla, fu uno dei composti usati degli egiziani nella conservazione delle mummie.
Negli antichi papiri egiziani e in alcuni manoscritti appartenenti ad altre civiltà (cinese, greca e romana), sono state ritrovate ricette a base di questo prodotto naturale, indicato per il trattamento di varie malattie della pelle, varie infiammazioni interne, disturbi digestivi e anche per la sifilide.
Nel corso della storia, l'argilla è stata apprezzata e utilizzata in terapia degli antichi studiosi: Dioscoride, Plinio il Vecchio, Galeno, Avicena. Ippocrate dice: "...l' argilla e il fango marino prendono dal corpo ciò che è dannoso e puzzolente...", mentre Dioscoride attribuì all' argilla una "forza straordinaria".
Menzioni sull'uso terapeutico di argilla si trovano anche nella Bibbia.
Il Re Sole, Luigi XIV, usava argilla come unica cura efficace nel suo trattamento di emorroidi e ragadi anali.
Marco Polo, racconta che i pellegrini venuti nella santa città Niabar ingoiavano un po' di terra rossa, trovata presso il lago vicino alla città, ogni volta che si ammalavano della febbre Q.
I viaggiatori in Indocina hanno notato l'usanza degli abitanti di agitare l'acqua di fiumi e sorgenti prima di prenderla per consumo. A prima vista sembra strano e incomprensibile che la gente preferisce bere un' acqua fangosa. In realtà, dietro questo strano comportamento si trova la vecchia saggezza popolare: bere acqua fangosa, permette inghiottire particelle di argilla, contenente molti preziosi minerali e oligoelementi.
In molti paesi del Sud America, Africa e Asia, l'abitudine di mangiare argilla è molto diffusa anche ai nostri giorni. In India, questa usanza viene praticata di routine e il Mahatma Gandhi è stato un grande seguace dei trattamenti con argilla ...
Dal XIX secolo, l'argilloterapia conosce un largo livello di utilizzo anche in Europa, grazie ai famosi naturopati Kneipp, Kuhn, Just e Felke. Un medicamento straordinario, parola dell'abate Sebastian Kneipp, padre dell'idroterapia, che studiando le possibili declinazioni terapeutiche dell'acqua, si accorse dei molteplici benefici dell'argilla: "...L'approfondimento delle mie esperienze mi ha consentito di ampliare le conoscenze delle reazioni dell'argilla ed ho scoperto che per molti disturbi non vi è medicina che agisca con altrettanta efficacia e facilità dell'argilla..." La cura Kneipp utilizzava una miscela di argilla e aceto per i cataplasmi e impacchi usati in varie malattie.
Nel 1903, il professore Dr. Strumpf dell'Università di Berlino, utilizzò con successo l'argilla per trattare colera asiatico.
Durante la prima guerra mondiale, i reggimenti russi hanno utilizzato l'argilla per evitare la dissenteria. Anche in Francia, durante la prima guerra mondiale, è stata aggiunta argilla nella senape destinata ad alcuni reggimenti. Il risultato fu che in questi reggimenti non ci furono casi di dissenteria. Istintivamente, gli animali hanno sempre usato questo trattamento: diverse specie utilizzano bagni di argilla per la pulizia del corpo e nei casi di malattie della pelle o ferite, molti animali girano verso i fiumi dove si trova la cura per le loro malattie ...
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