Ritorno alla natura „Da dove veniamo, chi siamo e dove stiamo andando ?" (scritta su un famoso dipinto di Gauguin) - Dimmi come vedi la nostra società?" Questa è la domanda che non molto tempo fa mi ha fatto un amico, un giovane avvocato che infrangendo la classica visione dell'Ordine, parla poco, fa delle domande 'troppo dirette' e ti guarda negli occhi ...Inizialmente, pensavo di rispondere al tema con dei dati certi sulla „moderna" società della vecchia Europa, una risposta che non sia tributaria ai vincoli di una rigorosa dimostrazione in aula, ma che sia altrettanto eloquente. Poi ho cambiato idea perché la mia convinzione è che le risposte più soddisfacenti sono quelle che lasciano sempre aperta la porta a una valida questione. Vista dal'alto, oltre le nuvole, la nostra società sembra molto simile ad un alveare. Un mare di persone in continuo movimento, un'agitazione nervosa, caotica e disordinata che è sicuramente diverso ed opposto al calmo e circolare movimento ascendente creatore dell'ordine nel tutto vivo. Vista da vicino, questa folla sembra ancora più strana. Organizzati in una società apparentemente uniforme e civile, limitati e costretti dalle leggi, governati da una forza che la maggior parte di loro non sono in grado di individuare, i cosiddetti europei moderni del XXI secolo sono rimossi dalle loro radici e si avvicinano inesorabilmente all'alienazione. I potenti del pianeta decidono sul bene o il male e tutti gli altri fanno finta di non ricordarsi che anche loro possiedono „cellule grige". "Il bene" o" il male" SECONDO CHI ? Secondo me, non esiste "il bene" in se o "il male" puro, perché sono nozioni che riflettono uno status, per un certo numero d' individui: il bene di uno può essere allo stesso tempo il male degli altri. Ci saranno sempre degli effetti conseguenti alla causa! Tutte queste persone „strane" vivono le une a fianco alle altre, con diversi linguaggi e sistemi di pensiero. Ognuno crede nei propri Dei e valuta le cose con la propria scala di valori. La religione, prima considerata un tesoro di principi morale, una fonte d'ispirazione per grandi opere d' arte e di cultura oltre che sostegno spirituale per le persone sofferenti, è diventata un affare come qualsiasi altro ed è disciplinata dalle leggi del denaro. I miti non hanno più alcun fondamento. Rimasto senza alcun appoggio, diventato ansioso, l'uomo moderno si sente minacciato dalla morte, vede lo spettro della nebbia del tempo e vive la sensazione di un' ipotetica "fine del mondo". Ecco tutto ciò che hanno in comune „gli occidentali moderni"! Chiuso tra muri del suo proprio carcere, l'uomo moderno dissipa il sacro della sua vita nelle attività che il più delle volte sono auto-distruttive su scala planetaria, L' uomo è divorato dal tempo e dalla storia, non perché vive nel tempo ma perché dimentica a volte la temporalità e disprezza l'eternità dello spazio. Oggi l'umanità intera sembra imprigionata dall'intelligenza artificiale, una prigione senza sbarre, una prigione per la mente: grazie a impulsi cerebrali ricevuti continuamente come stimoli subliminale, gli uomini credono di vivere liberi nel mondo del XXI secolo. In realtà ciò che si pone davanti ai loro occhi è Matrix, la realtà virtuale creata dalle macchine, il regno dell’artificiale la schiavitù spirituale dell'umanità. All'interno di Matrix la gente vive senza accorgersi minimamente della propria condizione di schiavitù. Dr. Helene P.
« Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai a lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità. » (Morpheus a Neo). Pochissime persone si rendono conto che "qualcosa non va", percependo una sensazione di stranezza ed estraneità che non riescono a descrivere, come dire: „vivo in questo mondo ma non lo riconosco come mio". La soluzione di ritorno al naturale alla natura, alle sane radici, alla fede dei nostri antenati, rimaste conservate solo in pochi luoghi europei, oggi più che mai torna come necessità impellente di vita. Iniziato come mormorio, il coro di voci di coloro che hanno preso coscienza dalla realtà è diventato ora un fastidioso ronzio per le orecchie di chi è interessato alla fabbricazione e vendita di artificialità. Nel tentativo di schiacciare le voci a tutti i costi, venditori di morte fanno di tutto per imporre restrizioni e divieti. La denigrazione e lo scherno non mancano. Ma, come una valanga, una volta innestato, il mormorio segue le regole del fenomeno naturale: iniziato come un sussurro, il coro delle coscienze vive sta crescendo, il suono cresce in intensità e prima o poi diventerà il grande grido, come quello dell'inizio della creazione. Lasciatelo andare! Perché chi tace, acconsente!