La nostra vera forza è dentro di noi
La verità è che l'individuo, prima di acquisire nuove facoltà e nuovi poteri che non conosce nemmeno remotamente e che neanche possiede, deve acquisire facoltà e poteri che erroneamente crede di avere, ma che in realtà non ha.
So molto bene che questo approccio significa "buttarsi nel vuoto", perché il principio su cui si basa questa teoria è puramente soggettivo; ovvero la forza interiore che esiste in ognuno di noi in grado di sostenerci è quella che cerca di ristabilire l'equilibrio a qualsiasi prezzo.
Penso di non sbagliare nell'affermare che questa mia opinione possa sembrare un po' strana, specialmente nel contesto del pensiero "moderno" materialista, ma è una convinzione per la quale mi assumo volentieri la responsabilità. In pratica, si deve avere fiducia nell'intelligenza nativa di questa forza, che in realtà è l'intelligenza della materia viva. Io credo che la coscienza umana possa controllare solo un numero limitato di processi, mentre ne esistono molti altri al di fuori della coscienza. Chi pensa come avviene la digestione per esempio? O chi è sempre conosciente di come avviene il trasferimento dell'ossigeno dai polmoni al sangue? Tutti questi processi sono controllati da questa forza vitale in modo perfetto.
La malattia appare perché non si lascia agire liberamente la forza vitale permettendole di compiere il suo lavoro come dovrebbe: spesso accade che le lavoriamo contro.
Noi crediamo di fare e realizzare grandi cose, ma in realtà è questa stessa forza, che non siamo consapevoli di possedere, che agisce; basterebbe avere l'umiltà di riconoscerle il merito e lasciarla libera di agire, questo è il vero coraggio!
Tutte le grande scoperte di questo mondo sono state effettuate grazie a questa forza: Mendeleev ha potuto scoprire la tavola periodica degli elementi grazie a un sogno, Einstein scoprì la teoria della relatività immaginandola attraverso un sogno fantasioso... Tutte queste scoperte sono state fatte da persone che hanno avuto il coraggio di lasciare agire questa forza liberamente; il suo scopo è quello di renderci consapevoli.
L'intera nostra spiritualità si basa e si compone di consapevolezza e percezione di questa forza.
In realtà, ho solo messo in evidenza l'approccio olistico sulla salute in quanto è strettamente legato alla spiritualità.
Che cosa è esattamente la spiritualità, che cosa significa essere spirituali? Tutto quello che deve fare una persona per essere spirituale è di coscientizzare e allo stesso tempo vedere le parti e il tutto integrati nell'universalità. Dovremo semplicemente stare zitti, attenti al nostro „Io" interiore e solo allora sentiremo la forza vitale che è in noi.
Come possiamo sapere cosa succede quando si medita? Tutto quello che possiamo fare è un atto di qualità e questo atto qualitativo è legato alla coscienza. Se lo scopo è corretto, non possono apparire effetti collaterali negativi.
Lo stesso vale nel caso della salute, l'approccio olistico deve portare fin da subito il paziente ad uno stato di salute.
La ricerca, lo sviluppo, le attrezzature di laboratorio, i metodi di diagnosi devono essere progettati e prodotti attraverso questa luce di integrazione olistica. Tutto questo deve essere al servizio degli specialisti per facilitare la comprensione del fenomeno per aiutarli a decidere le più opportune tecniche terapeutiche senza provocare paura, dolore e sofferenza al paziente.
Tutte le indicazioni legate agli effetti curativi devono venire dalla pratica, senza dover trasformare gli esseri viventi in oggetti da esperimento.
Un apparato, un dispositivo o un terapeuta non cura una malattia se non riesce a risvegliare la forza vitale.
Tutto quello che si può dire è che questa forza esiste e gli effetti che si verificano al suo risveglio sono sostanzialmente positivi.
Essi producono innanzitutto il risveglio spirituale di chi li usa. Perché il terapeuta non è una sacrosanta autorità che decide sulla vita del paziente-cavia ma l'allenatore-maestro che ha fatto l'atto sublime di recuperare un UOMO per l'UMANITA'.
Dr.Helene P.