Apiterapia, come pratica tradizionale, risale da tempo immemore della storia umana. Fin dall' inizio della preistoria, i prodotti delle api sono stati registrati tra gli elementi naturali utilizzati per completare e migliorare il cibo del uomo ma anche per combattere e prevenire il dolore e la sofferenza. Le prime tracce storiche di raccolta del miele, risalgono al neolitico, come documentate nelle pitture rupestri scoperte nel 1921 a Spider, vicino a Valencia (Spagna) di circa 12000 anni fa. Le tavolette di argilla della cultura della Mesopotamia (2700 aC) menzionano il miele come medicina.
In Iraq, a Nipur, sono stati rinvenuti due frammenti di ceramica ( 2100-2000 aC), scritti in sumero, che contengono una ricetta di farmaci a base di miele.
Il miele e le api sono menzionati più volte in Rig-Veda, il più antico libro scritto in India tra il 3000-2000 aC. Già tremila anni fa, la medicina ayurvedica considerava il miele purificante, afrodisiaco, dissetante, vermifugo, antitossico, regolatore, refrigerante, stomachico e cicatrizzante. Per ogni specifico caso era indicato un differente tipo di miele: di ortaggi, di frutti, di cereali o di fiori. Gli antichi Babilonesi, Assiri e soprattutto gli Egiziani, utilizzavano in tempi il miele come una medicina per guarire le ferite, le malattie dell'apparato digerente, reni e occhi. Applicare impacchi di miele su ustioni, tumori, fistole o ferite infette era un modo efficiente di risolvere questi problemi di salute
I sumeri lo impiegavano in creme con argilla, acqua e olio di cedro. Nel Codice di Hammurabi si ritrovano articoli con cui gli apicoltori erano tutelati dal furto di miele dalle arnie. La nota "luna di miele" risale dall'antica Persia, dove le nuove coppie bevevano ogni giorno per un mese un miele fermentato (idromel) Nell'antica civiltà egiziana, fin dal tempo della prima dinastia ( l'anno 3200 aC), l'ape era il simbolo che rappresentava il re. Sui papiri di Ebers, miele e cera d'api sono menzionati come una medicina, usata per curare impotenza e sterilità.
Foto: il papiro di Ebers
In alcuni altri geroglifici si leggono ricette a base di miele impiegato sia nell'arte culinaria che in medicina (cura dei disturbi digestivi, unguenti per piaghe e ferite). Sia il papiro Ebers che Smith, del 1700 prima di Cristo descrivono medicazioni di ferite ed ustioni molto gravi utilizzando una amalgama di miele e latte coagulato applicata sulle lesioni con una benda di cotone:
Le prime notizie di apicoltori che si spostavano lungo il Nilo per seguire con le proprie arnie la fioritura delle piante risalgono a 4000 anni fa. Gli Egizi usavano deporre accanto alle mummie grandi coppe colme di miele, che il defunto avrebbe consumato durante il viaggio nell'aldilà (vasi di miele ermeticamente chiusi il cui contenuto si era perfettamente conservato sono stati rinvenuti durante gli scavi delle tombe dei faraoni).
Gli egiziani conoscevano i miracolosi effetti cosmetici di prodotti delle api: le mogli dei faraoni dell'antico Egitto mettevano nelle tombe dei loro mariti miele, cera, polline e pappa reale al fine di preservare la bellezza eterna.
Nela civiltà greca, il miele era un alimento, ma anche un rimedio importante: nei due famosi poemi epici, l'Iliade e l'Odissea, il miele è menzionato molte volte. I Greci lo utilizzavano come cibo, medicina ma anche nei vari rituali e cerimonie di adorazione chiamandolo "nettare degli Dei".
Dioscoride, medico e botanico ,considerava il miele una panacea in grado di alleviare il dolore.
Ippocrate, padre della medicina, raccomandava il miele in una serie di malattie respiratorie, cardiache, renali, gastrointestinali, della pelle, per curare ferite, ecc.
Plinio il Vecchio, importante enciclopedico romano, ha scritto delle api e i loro prodotti nella sua "Storia naturale". Omero descrive la raccolta del miele selvatico e Pitagora lo raccomandava come alimento per una lunga vita.
Per quanto riguarda l' apicoltura in Dacia, le prime notizie risalgono a Erodoto (485-421 ICH). I daci chiamavano il miele "cibo vivo" ed lo usavano come alimento-medicina.
La saggezza popolare rumena abbonda di riflessioni profonde su questo miracoloso prodotto :
"Il silenzio è come il miele"
"Dello stesso fiore, l'ape fa miele mentre la vespa, solo veleno"
"Quando lanci la freccia della verità, tuffa la sua punta nel miele "
"Non tutte le mosche fanno miele"
I romani ne importavano grandi quantitativi da Creta, da Cipro, dalla Spagna e da Malta. Quest'ultima pare anche derivarne il nome originale Meilat, appunto terra del miele. Veniva utilizzato come dolcificante, per la produzione di idromele, di birra, come conservante alimentare e per preparare salse agrodolci.
Nella Bibbia, La Terra Promessa è descritta come "terra dove scorre latte e miele"
Bibbia, Corano, manoscritti orientali, gli scritti dell'antica Grecia, dell'antica Roma, degli antici paesi del Medio Oriente, hanno lodato le virtù del miele, polline, prodotti dell'alveare, in generale, come fonte e garanzia della salute umana. In ogni regione del mondo si ritrova la stessa fede relative ai poteri miracolosi di miele, utilizzato non solo come cibo ma anche come preziosa medicina.
Il miele ebbe un ruolo centrale nell' alimentazione medievale, ma fu gradualmente soppiantato come agente dolcificante nei secoli successivi soprattutto dopo l'introduzione dello zucchero raffinato industrialmente. Recentemente in virtù delle proprietà terapeutiche il miele sta in parte ritornando in voga.Oggi, dopo decenni di ricerche da parte dei medici, chimici, farmacisti e biologhi di tutto il mondo su questa miracolosa fonte di salute, i prodotti delle api hanno ripreso il posto ben meritato e indiscusso nelle terapie mediche.
Dr. Helene P: