E' uno stimolante fisico e mentale usato dai Cinesi da circa 5000 anni come preventivo e toccasana d'ogni male, leggermente lassativo, aiuta il corpo a disintossicarsi ma soprattutto protegge dallo stress. Ha un effetto normalizzante del livello di zucchero nel sangue, della pressione, del colesterolo ecc. ed è preventivo di molte malattie degenerative come aterosclerosi e artrosi. E' uno stimolante del sistema endocrino che aiuta ad assimilare vitamine e minerali. Alcuni scienziati dicono che l'elemento attivo nel ginseng è un minerale chiamato germanio. Perché sia più efficace è preferibile prenderlo a stomaco vuoto prima di colazione.
Il ginseng è una pianta nootropa o adattogena, che fornisce quindi, ad effetto delle stimolazioni del sistema nervoso, un atteggiamento comportamentale maggiormente orientato alla reattività ed alla attività, con conseguente sensazione di soggettivo benessere. Tale condizione di attività e di benessere produrrebbe secondariamente una incentivazione delle attività organiche coinvolgenti il sistema circolatorio, muscolare, e quindi anche poi immunitario e, di completo riflesso, lo stesso sistema nervoso.
È da considerare, soprattutto nella medicina tradizionale cinese, la forte connotazione simbolica che assume in genere il farmaco, spesso a funzione di placebo, nei confronti del benessere del paziente considerato individualmente. (In sintesi: è importante che "quel" paziente abbia una sensazione di aumentato benessere indipendentemente da attività farmacologiche). In tale interpretazione, il ginseng assume un'importanza esagerata per fattori che sono poco legati alla reale portata farmacologica, come è comunemente scientificamente intesa.
A semplice esempio, la pianta del ginseng è coltivata per produrre radici di "forma umana", o degli organi, cioè con ramificazioni che suggeriscono la forma degli arti, della testa, degli attributi sessuali dei due sessi, ecc.; gli agricoltori che riescono a riprodurre in maniera migliore tali forme riescono a spuntare alla vendita prezzi di tutto rispetto. Tali forme sarebbero in grado infatti di far svolgere alla radice attività curativa per le parti "rappresentate", secondo le intenzioni del paziente.
Se tale attività è considerabile come "medica" (nel senso di migliorare la sensazione positiva percepita dal paziente) non lo è però dal punto di vista effettivamente farmacologico, come è normalmente inteso.