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Conclusioni

Si è cercato di scrivere questo resoconto con il sincero desiderio di poter offrire uno spunto di riflessione sulle varie possibilità terapeutiche esistenti per la cura del cancro.

Più precisamente si è cercato di analizzare i traguardi raggiunti e al tempo stesso i limiti delle terapie convenzionali e di ipotizzare la possibilità (e/o la necessità) di intraprendere anche percorsi "diversi" .

Optare verso una scelta "diversa" è sempre una scelta coraggiosa, mai facile, ma in certi casi assolutamente necessaria al fine di non lasciare nulla d'intentato, soprattutto per i casi con prognosi peggiore.

Nella maggior parte dei casi l'abbandonare le terapie ufficiali può essere sconsigliabile, ma affiancare ad esse delle cure coadiuvanti di supporto, mirate a potenziare le difese naturali dell'organismo e a sopportare meglio gli effetti collaterali dei trattamenti convenzionali, può rivelarsi una strategia terapeutica possibile e valida.

In questa prospettiva, più che di terapie alternative, è più corretto parlare di terapie complementari, intese come completamento delle cure ufficiali, con le quali ci si prefigge di prolungare l'aspettativa di vita migliorandone la qualità.

Con umiltà e profondo rispetto per le terapie convenzionali, ma allo stesso tempo con determinazione, si è parlato anche della possibilità di intraprendere terapie di tipo complementare, in sostituzione ed eventale integrazione, a quelle ufficiali, consapevoli che la "verità assoluta" sulla cura dei tumori purtroppo ancora non la possiede nessuno.

Nel mondo esistono centinaia di migliaia di persone che hanno tratto giovamento dalle terapie convenzionali e forse solo qualche migliaio o decina di migliaia che ha tratto giovamento dalle terapie complementari e alternative. La discrepanza è ovviamente dovuta all'enorme differenza numerica di pazienti trattati convenzionalmente rispetto agli altri. Forse un giorno potremmo affermare con maggiore certezza se e quando ricorrere a terapie diverse.

Per ora ci limitiamo a "sospettare" che anche poche decine di migliaia di persone sia un numero sufficiente per credere che non esiste una sola strada per combattere il cancro. Il numero di pazienti che ricorre a terapie complementari o alternative cresce di anno in anno e la nostra speranza è che nel prossimo futuro la medicina ufficiale possa finalmente dimostrarsi più aperta verso di esse.

Cominciare ad abbandonare lo scetticismo e a considerare la possibile efficacia di nuove metodiche significherebbe ampliare le possibilità di cura e combattere il cancro avendo più armi a disposizione.

Purtroppo ora la realtà è ben altra. I pazienti più sfortunati, colpiti da una malattia avanzata che non lascia speranze non possono far altro che rassegnarsi al loro destino oppure trovare il coraggio dentro di se per scegliere altre possibilità.

Non c'è mai a priori una scelta giusta o sbagliata, l'importante è che sia la più libera possibile dal pregiudizio, frutto di un percorso conoscitivo personale e di una riflessione coraggiosa sulla propria malattia. In questo senso, qualunque sia la scelta sarà sempre la scelta più giusta.

N.B: Resta evidente che questa dispensa non intende in nessun modo fornire conoscenze per sostituirsi ai medici specialisti in oncologia e che pertanto le indicazioni riportate non hanno finalità o valore di prescrizione medica, ma vanno intese come un contributo a carattere informativo per i naturopati ai quali frequentemente si chiedono notizie in merito.

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